All'interno del pacchetto legislativo sulle telecomunicazioni il Parlamento Europeo ha appena approvato l'obbligo di istituire un sistema di allertamento pubblico in tutti gli Stati europei.
L'obiettivo del sistema è avvisare i cittadini in una zona di rischio attraverso i telefoni mobili presenti nella zona stessa mediante canali multipli come SMS o trasmissioni di cella (Cell Broadcast). Ciò consentirebbe di avvisare tempestivamente, ad esempio, di un'azione di Polizia in corso, di un rilascio di sostanze chimiche o di un grave tamponamento stradale.
È la prima volta che in Europa vengono presi provvedimenti di questo tipo: già prima del voto la stragrande maggioranza dei gruppi politici erano a favore dell'iniziativa, sollecitata da EENA per più di 15 anni. Gli ultimi tragici eventi accaduti in Europa hanno convinto i membri della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) del Parlamento Europeo a supportare la proposta.
I membri del Parlamento Europeo hanno votato l'approvazione all'unanimità.
Leggi la notizia sul sito EENA
Articolo di Gary Machado su euractiv.com
4 set 2017
16 ago 2017
Un agosto molto "caldo"
Un fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Torino e uno da quella di Velletri. Un agosto reso incandescente da una serie di eventi definiti da più parti “errori”. Non si parlerà in questo articolo di tali singoli eventi; piuttosto si svolgerà un'analisi su alcune osservazioni riportate dai media.
Molti si chiedono per quale motivo il modello esteso dalla Lombardia alle altre Regioni, apparentemente efficiente, sembri non operare altrettanto bene in queste ultime. Innanzi tutto bisogna considerare che eventi locali, come quelli accaduti nella prima Regione che si è convertita al numero unico, spesso non hanno avuto un risalto nazionale. Risalto che, ora che il modello si è esteso ad altre località italiane, è ragionevolmente aumentato. Inoltre gli eventi, per una pura questione statistica, iniziano a coinvolgere molte più personalità in grado di agire su un contesto nazionale.
Studiando meglio il modello, in ogni caso, sarebbero bastati i casi di Brione, Como, Lecco, Milano, ma soprattutto il caso dell'omicidio della Dott. Cantamessa, a mettere in allarme gli esperti ed agire di conseguenza sul sistema per migliorarne l'efficienza. Invece spesso gli eventi avversi sono stati derubricati in “errori umani”, quando sono quasi trascorsi trent'anni da quando J. Reason affermava che:“Gli esseri umani commettono errori perché i sistemi, i compiti e i processi in cui lavorano sono disegnati o organizzati in maniera inadeguata”. Il risultato è stato che, allontanando l'operatore che ha commesso l'errore, ci si è illusi di aver risolto i problemi, fino a quando si sono ripresentati.
Tecnologie vetuste come la geolocalizzazione mediante rete mobile (in pratica una inutile simulazione basata su una ricostruzione approssimata dell'orografia e delle potenze di trasmissione) o inefficienti come le App di localizzazione (esattamente l'opposto del concetto alla base del numero unico: un'app per ogni Nazione, quando va bene) sono state propagandate come panacea di tutti i problemi quando la realtà è che in un quarto di secolo è cambiato poco o nulla: la stragrande parte delle comunicazioni di emergenza, in Italia, avviene ancora via telefono o rete radio sincrona e i cittadini nel loro telefono mobile hanno a disposizione molta più tecnologia di quanta ne possano utilizzare i sistemi di emergenza (basti pensare al NG911 implementato negli Stati Uniti dal 2013, che permette videochiamate o richieste di soccorso via canali social).
Questo però non è sufficiente a spiegare il problema dei ritardi nella comunicazione tra Enti del soccorso, che alcuni attribuiscono all'introduzione della CUR (Centrale Unica di Risposta): spiegazione superficiale. La comunicazione tra gli Enti è un processo di resource management e non riguarda la chiamata di emergenza ma la gestione dell'emergenza. L'introduzione della CUR allunga i tempi della chiamata ma riduce quelli della gestione dell'intervento. Quello che succede è piuttosto che, in precedenza, ciascuno era a conoscenza dell'orario di arrivo della propria chiamata e questa informazione non veniva condivisa con gli altri Enti. Adesso invece, l'orario di arrivo della chiamata è a disposizione degli Enti che ricevono la scheda “per conoscenza” ed è su questa base che vengono identificati ritardi nell'allertamento. In realtà questi ritardi ci sono sempre stati da tutte le parti e non dipendono da operatori poco solerti quanto da carenza di personale e mezzi o da procedure e tecnologie vetuste: ad esempio, ancora, l'obbligo evitabile di reperire ed allertare mezzi e persone mediante dettatura via radio o telefono in uso ancora in gran parte dell'Italia.
Il problema dei ritardi, più precisamente, è collegabile al fatto che ogni sistema organizzativo è soggetto a continui cambiamenti ai quali dovrebbe continuamente adeguarsi. Come è stato possibile pensare di introdurre le CUR senza ipotizzare che anche sistemi perfettamente rodati come le Centrali operative dell'emergenza ne potessero risentire in qualche modo, in assenza di adeguati cambiamenti organizzativi? Un'altra affermazione che ci tengo a contestare è che gli operatori specializzati delle CUR siano impreparati. È più corretto dire che gli operatori delle CUR hanno ricevuto un addestramento di durata inferiore alla media europea. Tempo fa partecipai al convegno IES2015 a Verona ed una parte della mia relazione riguardava il periodo di formazione del personale nei PSAP1 europei: riporto i risultati (in giorni di formazione) rilevati attraverso richiesta diretta via mail ai singoli rappresentanti nazionali dei sistemi di soccorso.

È evidente quanto l'Italia si collochi agli ultimi posti, quando il bagaglio culturale ed esperienziale degli operatori che hanno il primo impatto con un utente spaventato e disorientato e che necessitano di adeguate conoscenze cartografiche, territoriali, tecnologiche, psicologiche e legali richiederebbe certamente più tempo per formarsi.
Quanto sopra è rivolto soprattutto a coloro che gestiscono il personale; ridurre gli errori significa apportare innovazioni e ridisegnare i processi, a tutti i livelli, con il coinvolgimento di tutti coloro che quotidianamente operano nei sistemi. Ciò è possibile solamente superando uno stile manageriale direttivo, ancorato al modello burocratico-amministrativo, per abbracciare uno stile partecipativo che consideri l'esperienza del personale una risorsa e che valorizzi il patrimonio formativo di ciascuno.
Un appello infine a sindacalisti, amministratori, giornalisti e, in generale, a chiunque affronti la questione in pubblico. Gli operatori delle CUR e dei PSAP2 non sono né sceneggiatori né registi; piuttosto sono attori e, qualche volta, vittime. Non meritano certamente gli attacchi diretti registrati in alcuni casi.
Il problema dei ritardi, più precisamente, è collegabile al fatto che ogni sistema organizzativo è soggetto a continui cambiamenti ai quali dovrebbe continuamente adeguarsi. Come è stato possibile pensare di introdurre le CUR senza ipotizzare che anche sistemi perfettamente rodati come le Centrali operative dell'emergenza ne potessero risentire in qualche modo, in assenza di adeguati cambiamenti organizzativi? Un'altra affermazione che ci tengo a contestare è che gli operatori specializzati delle CUR siano impreparati. È più corretto dire che gli operatori delle CUR hanno ricevuto un addestramento di durata inferiore alla media europea. Tempo fa partecipai al convegno IES2015 a Verona ed una parte della mia relazione riguardava il periodo di formazione del personale nei PSAP1 europei: riporto i risultati (in giorni di formazione) rilevati attraverso richiesta diretta via mail ai singoli rappresentanti nazionali dei sistemi di soccorso.

È evidente quanto l'Italia si collochi agli ultimi posti, quando il bagaglio culturale ed esperienziale degli operatori che hanno il primo impatto con un utente spaventato e disorientato e che necessitano di adeguate conoscenze cartografiche, territoriali, tecnologiche, psicologiche e legali richiederebbe certamente più tempo per formarsi.
Quanto sopra è rivolto soprattutto a coloro che gestiscono il personale; ridurre gli errori significa apportare innovazioni e ridisegnare i processi, a tutti i livelli, con il coinvolgimento di tutti coloro che quotidianamente operano nei sistemi. Ciò è possibile solamente superando uno stile manageriale direttivo, ancorato al modello burocratico-amministrativo, per abbracciare uno stile partecipativo che consideri l'esperienza del personale una risorsa e che valorizzi il patrimonio formativo di ciascuno.
Un appello infine a sindacalisti, amministratori, giornalisti e, in generale, a chiunque affronti la questione in pubblico. Gli operatori delle CUR e dei PSAP2 non sono né sceneggiatori né registi; piuttosto sono attori e, qualche volta, vittime. Non meritano certamente gli attacchi diretti registrati in alcuni casi.
11 feb 2017
112 Day 2017
Oggi è il 112 Day in tutta Europa. In caso di emergenza in qualunque paese dell'Unione Europea dovete ricordare un solo numero: 1-1-2.
In caso di emergenza è possibile comporre il 1-1-2 anche in Albania, Andorra, Città del Vaticano, Fær Øer, Georgia, Groenlandia, Islanda, Kosovo, Liechtenstein, Montenegro, Norvegia, Principato di Monaco, Russia, San Marino, Serbia, Svizzera, Turchia e Ucraina. Solo da cellulare, anche in Algeria, Arabia Saudita, Armenia, Argentina, Azerbaijan, Bahamas, Bahrain, Bostwana, Brasile, Canada, Corea del Nord, Costa Rica, Egitto, Emirati Arabi, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Israele, Kazakistan, Kuwait, Libano, Macau, Marocco, Namibia, Nepal, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Dominicana, São Tomé e Príncipe, Seychelles, Suriname, Tailandia, Taiwan, Tajikistan, Timor Est, Turkmenistan, USA, Uzbekistan, Vanuatu, Zambia, Zimbabwe.
Leggi la notizia sul sito della Commissione Europea
In caso di emergenza è possibile comporre il 1-1-2 anche in Albania, Andorra, Città del Vaticano, Fær Øer, Georgia, Groenlandia, Islanda, Kosovo, Liechtenstein, Montenegro, Norvegia, Principato di Monaco, Russia, San Marino, Serbia, Svizzera, Turchia e Ucraina. Solo da cellulare, anche in Algeria, Arabia Saudita, Armenia, Argentina, Azerbaijan, Bahamas, Bahrain, Bostwana, Brasile, Canada, Corea del Nord, Costa Rica, Egitto, Emirati Arabi, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Israele, Kazakistan, Kuwait, Libano, Macau, Marocco, Namibia, Nepal, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Dominicana, São Tomé e Príncipe, Seychelles, Suriname, Tailandia, Taiwan, Tajikistan, Timor Est, Turkmenistan, USA, Uzbekistan, Vanuatu, Zambia, Zimbabwe.
Leggi la notizia sul sito della Commissione Europea
29 giu 2016
Attentati di Bruxelles: gli esperti raccomandano l'integrazione delle centrali operative
Durante i soccorsi per le esplosioni all'aeroporto di Bruxelles, le centrali 112 di Bruxelles e di Lovanio non erano in contatto: il risultato è stato che solo alcuni feriti furono inviati all'ospedale universitario Saint-Luc, sul territorio di Bruxelles e vicino all'aeroporto. Lovanio non volle sovraccaricare l'ospedale dopo l'attentato alla stazione Mælbeek e Bruxelles temeva che avesse già ricevuto i feriti dell'aeroporto (l'attentato sul treno della metropolitana è avvenuto circa un'ora dopo quelli all'aeroporto, ndr).
Il documento sostiene anche la necessità di designare un direttore dei soccorsi per la fase nazionale del piano d'emergenza, sul modello in vigore per le fasi locali. Oltre ad organizzare i differenti enti (polizia, vigili del fuoco e soccorso sanitario), farebbe un rapporto regolare alle autorità ed alla centrale 112, organizzerebbe le zone di intervento, definirebbe i perimetri di azione, etc.
L'esperto insiste anche sulla necessità di mettere a punto uno scenario comune di arresto dei trasporti pubblici, uno dei punti di discussione dopo il 22 marzo:"Chi decide in funzione di quale fase, sulla base di quali disposizioni legali, e chi informa chi?", spiega. (L'unità di crisi del governo prese la decisione di evacuare la metropolitana alle 8:50, ma l'unità stessa non era in contatto con l'azienda dei trasporti STIB. L'allarme arrivò alla centrale 112, sovraccaricata, alle 9:04, troppo tardi. L'esplosione avvenne alle 9:11, ndr).
Viene sollevata anche la questione relativa ai piani di emergenza, che dovrebbero essere più flessibili, sovente appaiono troppo dettagliati e vengono applicati in maniera troppo stretta.
Leggi la notizia (in francese)
Il documento sostiene anche la necessità di designare un direttore dei soccorsi per la fase nazionale del piano d'emergenza, sul modello in vigore per le fasi locali. Oltre ad organizzare i differenti enti (polizia, vigili del fuoco e soccorso sanitario), farebbe un rapporto regolare alle autorità ed alla centrale 112, organizzerebbe le zone di intervento, definirebbe i perimetri di azione, etc.
L'esperto insiste anche sulla necessità di mettere a punto uno scenario comune di arresto dei trasporti pubblici, uno dei punti di discussione dopo il 22 marzo:"Chi decide in funzione di quale fase, sulla base di quali disposizioni legali, e chi informa chi?", spiega. (L'unità di crisi del governo prese la decisione di evacuare la metropolitana alle 8:50, ma l'unità stessa non era in contatto con l'azienda dei trasporti STIB. L'allarme arrivò alla centrale 112, sovraccaricata, alle 9:04, troppo tardi. L'esplosione avvenne alle 9:11, ndr).
Viene sollevata anche la questione relativa ai piani di emergenza, che dovrebbero essere più flessibili, sovente appaiono troppo dettagliati e vengono applicati in maniera troppo stretta.
Leggi la notizia (in francese)
15 giu 2016
Uso dei droni nelle emergenze
Come possono i droni aumentare l'efficacia dei soccorsi? Alcune risposte in questo video.
29 ott 2015
WhereAreU vince il premio SMAU
L'edizione 2015 di SMAU, ha visto AREU vincitore del Premio Smart Communities, che premia esempi virtuosi nell'ambito dello sviluppo delle moderne città intelligenti, per la realizzazione e la diffusione di WhereAreU, l'app per la localizzazione del chiamante con la Centrale del 112.
Sito AREU
Sito dell'APP
Sito AREU
Sito dell'APP
EENA Members Workshop 2015
Il 19 e 20 ottobre a Bruxelles si è tenuto il workshop dei membri EENA.
L'obiettivo dell'incontro era favorire la condivisione di idee, esperienze e migliori pratiche nel campo dei servizi di emergenza. I partecipanti hanno lavorato in 15 gruppi che hanno prodotto altrettanti documenti contenenti raccomandazioni tecniche, operative e legali per migliorare la risposta alle emergenze in UE e un documento finale presentato il 21 ottobre ai Membri del Parlamento Europeo dei rispettivi Stati.
Ringraziamo i parlamentari italiani intervenuti e quelli che hanno espresso interesse ma non hanno potuto partecipare.
L'obiettivo dell'incontro era favorire la condivisione di idee, esperienze e migliori pratiche nel campo dei servizi di emergenza. I partecipanti hanno lavorato in 15 gruppi che hanno prodotto altrettanti documenti contenenti raccomandazioni tecniche, operative e legali per migliorare la risposta alle emergenze in UE e un documento finale presentato il 21 ottobre ai Membri del Parlamento Europeo dei rispettivi Stati.
Ringraziamo i parlamentari italiani intervenuti e quelli che hanno espresso interesse ma non hanno potuto partecipare.
15 ott 2015
Il discorso del presidente dei sapeurs-pompiers
Eric Faure, presidente della federazione nazionale dei sapeurs-pompiers de France durante il discorso declamato innanzi al ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve il 26 settembre 2015 ha pronunciato le seguenti parole:
"La volontà di servire il bene pubblico guidò già i sapeurs-pompiers de France quando, trent'anni fa, fu richiesto di impegnarsi a centralizzare le chiamate al 18 su scala dipartimentale. Noi fummo il primo ente pubblico a farlo.
Oggigiorno, di fronte ai problemi tecnologici, alle attese della popolazione, alle minacce e, certamente, alla crisi economica, il nostro Paese non ha più i mezzi di conservare un centinaio di centrali operative 18, un centinaio di centrali operative 15 e quasi 300 centrali operative per il 17 della polizia e della gendarmeria.
Non possiamo più esitare: facciamo del 112, il numero europeo, l'unico numero per le chiamate di emergenza!
Impegniamoci con decisione nella creazione di piattaforme condivise per la gestione delle chiamate. Non ritardiamo questa evoluzione necessaria e raggiungiamo i numerosi Paesi che si sono impegnati con successo su questa via!
Questa è un'importante leva per condividere i mezzi, intensificare la cooperazione tra gli attori dell'emergenza e migliorare l'efficienza del servizio reso, rispettando la missione di ciascuno e la prossimità della risposta operativa. Con un solo obiettivo: l'interesse del cittadino".
23 set 2015
Il dimensionamento delle Centrali di Emergenza
Corrado Maccari (Centrale Operativa 118 Macerata Soccorso, ASUR Marche Zona Territoriale 9, Macerata), Giuseppe La Torre, Angela Del Cimmuto, Antonio Boccia (Sezione di Medicina Clinica e Sanità Pubblica, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università La Sapienza di Roma) hanno pubblicato un interessante contributo sul dimensionamento delle Centrali Operative:
Il dimensionamento delle Centrali di Emergenza Sanitaria 118: dalla prassi alla teoria
Maccari C, La Torre G, Del Cimmuto A, Boccia A. Il dimensionamento delle Centrali di Emergenza Sanitaria 118: dalla prassi alla teoria. Professione & Clinical Governance, 8(2009): 35-41.
Il dimensionamento delle Centrali di Emergenza Sanitaria 118: dalla prassi alla teoria
Sintesi
Le centrali di emergenza sanitaria in Italia sono di norma dislocate una per provincia e ognuna con un bacino di utenza molto diversi. Lo studio si pone il problema di come calcolare il numero degli operatori necessari alla gestione delle chiamate di emergenza. Normalmente si ritiene che essi vadano calcolati in modo direttamente proporzionale alle chiamate in arrivo (ovvero alla popolazione di riferimento). L’obiettivo è minimizzare la probabilità che il numero delle chiamate in arrivo contemporaneamente sia superiore al numero degli operatori in servizio. Mantenendo una uguale probabilità (anche se minima) di incorrere in tale evento in tutte le centrali operative con livelli di chiamate diverse, la distribuzione esponenziale dell’arrivo delle chiamate e l’utilizzo della teoria delle code permettono di calcolare gli operatori necessari per ogni centrale operativa. Questi strumenti consentono di dimostrare che all’aumento delle chiamate che afferiscono ad una centrale occorrono meno operatori rispetto a una distribuzione proporzionale.Maccari C, La Torre G, Del Cimmuto A, Boccia A. Il dimensionamento delle Centrali di Emergenza Sanitaria 118: dalla prassi alla teoria. Professione & Clinical Governance, 8(2009): 35-41.
16 ago 2015
UK: Petizione per cambiare le regole sulle telefonate "mute"
Tracy Emslie ha pubblicato una petizione per cambiare le linee guida sulle telefonate mute dopo che entrambi i genitori sono stati uccisi dal fratello.
La madre tentò di chiamare il 999 ma la chiamata sembrava silenziosa e l'operatore, seguendo le procedure, non inviò i dati alla polizia. Durante il processo l'elaborazione digitale della chiamata ha dimostrato la presenza di una voce che diceva:"sbrigatevi".
Il testo della petizione riporta anche le parole:"Dovrebbe essere un diritto di base ricevere aiuto quando si chiama il 999". Il 999 è il numero per le emergenze inglese, ma chiunque in UK componga il 112 con un cellulare viene indirizzato automaticamente alla centrale operativa 999.
Testo della petizione
La madre tentò di chiamare il 999 ma la chiamata sembrava silenziosa e l'operatore, seguendo le procedure, non inviò i dati alla polizia. Durante il processo l'elaborazione digitale della chiamata ha dimostrato la presenza di una voce che diceva:"sbrigatevi".
Il testo della petizione riporta anche le parole:"Dovrebbe essere un diritto di base ricevere aiuto quando si chiama il 999". Il 999 è il numero per le emergenze inglese, ma chiunque in UK componga il 112 con un cellulare viene indirizzato automaticamente alla centrale operativa 999.
Testo della petizione
Pubblicata la legge 7 agosto 2015 n.124
La legge n.124/2015 recante titolo "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" all'art. 8 "Riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato" delega il Governo ad adottare entro 12 mesi uno o più decreti per attuare modifiche agli enti pubblici tra cui (comma 1 lettera a):"istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale, secondo le modalità definite con i protocolli d'intesa adottati ai sensi dell'articolo 75-bis, comma 3, del codice di cui al decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259".
Il provvedimento entrerà in vigore il 28 agosto 2015. Anche se nella definizione è sfuggito "per l'emergenza" auspichiamo una soluzione ponderata e condivisa tra tutti gli attori in campo sulle modalità di attivazione.
Legge n.124/2015
Il provvedimento entrerà in vigore il 28 agosto 2015. Anche se nella definizione è sfuggito "per l'emergenza" auspichiamo una soluzione ponderata e condivisa tra tutti gli attori in campo sulle modalità di attivazione.
Legge n.124/2015
9 lug 2015
Istituzione del NUE112 in Italia
La commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato un emendamento, in linea con le direttive Ue, per l'istituzione del numero unico europeo 112 in Italia. L'obbligo esiste dal 1991 (decisione del Consiglio Europeo del 29 luglio 1991 n. 91/396/EEC) e l'Italia è l'Unico paese dell'Unione inadempiente.
In particolare, all'articolo 7 del disegno di legge S.1577 (approvato) C.3098 (in corso di esame in Commissione) "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" è stata approvata la seguente aggiunta: "Al comma 1, lettera a), dopo le parole: favorire la gestione associata dei servizi strumentali aggiungere le seguenti: istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale, secondo le modalità definite con i protocolli d'intesa adottati ai sensi dell'articolo 75-bis, comma 3, del decreto legislativo n. 259 del 2003;"
La nuova formulazione è stata richiesta dalla deputata Roberta Lombardi del M5S.
Resoconto di seduta dell'8 luglio 2015
In particolare, all'articolo 7 del disegno di legge S.1577 (approvato) C.3098 (in corso di esame in Commissione) "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" è stata approvata la seguente aggiunta: "Al comma 1, lettera a), dopo le parole: favorire la gestione associata dei servizi strumentali aggiungere le seguenti: istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale, secondo le modalità definite con i protocolli d'intesa adottati ai sensi dell'articolo 75-bis, comma 3, del decreto legislativo n. 259 del 2003;"
La nuova formulazione è stata richiesta dalla deputata Roberta Lombardi del M5S.
Resoconto di seduta dell'8 luglio 2015
The Tavolo di Beta80 presentato a Denver
Luca Bergonzi sul proprio profilo LinkedIn informa che "The Tavolo", lo schermo interattivo dedicato alla gestione dei PSAP di Beta80, è stato considerato il prodotto più innovativo della conferenza NENA di Denver. Ecco come funziona.
20 giu 2015
“ChiAma i soccorsi salva una vita”: i video dell’Areu
L'AREU Lombardia ha realizzato alcuni video divulgativi con l'obiettivo di aiutare i cittadini a riconoscere i casi in cui è necessario chiamare i soccorsi e ad adottare i comportamenti corretti mentre attendono l'ambulanza.
I video sono pubblicati su YouTube e sono a disposizione di tutti coloro che desiderano favorirne la diffusione.
I video sono pubblicati su YouTube e sono a disposizione di tutti coloro che desiderano favorirne la diffusione.
3 ago 2014
Medicalizzate senza medico?
Un articolo apparso su Valle Sabbia News contesta la presenza del "solo" infermiere sulle ambulanze di tipo avanzato.
Come Aniarti ribadisce:"Sempre più frequentemente il lavoro di emergenza sul terreno si basa su una minima stabilizzazione (certamente di centrata competenza infermieristica) e sull'individuazione di percorsi assistenziali ospedalieri idonei (come i percorsi di rivascolarizzazione cerebrale e coronarica, i centri hub e spoke, i percorsi per medullolesi, ecc.)".
E, ancora:"...tutto il mondo scientifico internazionale lavora su strumenti di standardizzazione dell’emergenza che prevedono una risposta molto strutturata, in quanto non è la situazione di emergenza il momento per riflettere, ma il tempo di intervenire, ed agli operatori di ogni professione viene fornito un ampio ventaglio di algoritmi decisionali chiusi dove la comunità scientifica si accorda sulla best practice e il professionista deve fare correttamente solo la valutazione della persona assistita, cosa che, vista l’evoluzione professionale degli ultimi trenta anni, l’infermiere è assolutamente in grado di fare".
Pertanto è assolutamente vero che l'assenza del medico in emergenza non inficia la prestazione sanitaria. In effetti non diminuirebbe la prestazione neanche l'assenza dell'infermiere, come dimostrano i sistemi sanitari nei quali le manovre d'emergenza vengono prestate dagli EMT, figure assolutamente sconosciute nella realtà italiana, ma assolutamente valide proprio in virtù del fatto che in emergenza non si pongono diagnosi: si valuta l'utente e si applicano algoritmi.
Purtroppo in Italia gli EMT sono sconosciuti, pertanto è indubbio che la figura professionale più adeguata a prestare assistenza in urgenza-emergenza è quella dell'infermiere.
Come Aniarti ribadisce:"Sempre più frequentemente il lavoro di emergenza sul terreno si basa su una minima stabilizzazione (certamente di centrata competenza infermieristica) e sull'individuazione di percorsi assistenziali ospedalieri idonei (come i percorsi di rivascolarizzazione cerebrale e coronarica, i centri hub e spoke, i percorsi per medullolesi, ecc.)".
E, ancora:"...tutto il mondo scientifico internazionale lavora su strumenti di standardizzazione dell’emergenza che prevedono una risposta molto strutturata, in quanto non è la situazione di emergenza il momento per riflettere, ma il tempo di intervenire, ed agli operatori di ogni professione viene fornito un ampio ventaglio di algoritmi decisionali chiusi dove la comunità scientifica si accorda sulla best practice e il professionista deve fare correttamente solo la valutazione della persona assistita, cosa che, vista l’evoluzione professionale degli ultimi trenta anni, l’infermiere è assolutamente in grado di fare".
Pertanto è assolutamente vero che l'assenza del medico in emergenza non inficia la prestazione sanitaria. In effetti non diminuirebbe la prestazione neanche l'assenza dell'infermiere, come dimostrano i sistemi sanitari nei quali le manovre d'emergenza vengono prestate dagli EMT, figure assolutamente sconosciute nella realtà italiana, ma assolutamente valide proprio in virtù del fatto che in emergenza non si pongono diagnosi: si valuta l'utente e si applicano algoritmi.
Purtroppo in Italia gli EMT sono sconosciuti, pertanto è indubbio che la figura professionale più adeguata a prestare assistenza in urgenza-emergenza è quella dell'infermiere.
18 feb 2014
UK: Non ho nulla da perdere a provarlo
L’ente inglese Sense About Science, gruppo indipendente onlus che impegna centinaia di ricercatori, ha pubblicato la guida “Non ho nulla da perdere a provarlo. Cure miracolose: Guida per il paziente”. La guida, redatta da pazienti, operatori sanitari, medici, infermieri e istituti di beneficienza, ha l’obiettivo di orientare le persone nelle dozzine di notizie che riguardano scoperte mediche e farmaci miracolosi.
Scarica la guida
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4 lug 2013
Europa: interpellanza di 150 membri del Parlamento
150 deputati del Parlamento europeo hanno chiesto alla Commissione europea di fornire un piano d'azione per il 112 con orari e risorse dettagliati. L'interpellanza affronta direttamente i risultati insufficienti per l'attuazione della direttive e risoluzioni riguardanti il NUE ed evidenzia diversi aspetti tra i quali la redazione di criteri di precisione e affidabilità per le informazioni sulla localizzazione del chiamante, la sensibilizzazione dei cittadini sul 112 e il pieno accesso per le persone disabili.
Leggi l'nterpellanza
Guarda il dibattito
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Guarda il dibattito
3 giu 2013
Europa: istituita la centrale operativa europea per le emergenze
La Commissione europea ha lanciato una centrale operativa per le emergenze che fornirà una risposta europea più coordinata, più veloce e più efficiente durante i disastri in Europa e nel mondo.
La centrale sarà operativa 24 ore su 24 ed in grado di affrontare fino a tre emergenze simultanee in diversi fusi orari.
Potrà ricevere e analizzare appelli di aiuto dai paesi colpiti e servire come centro di coordinamento a livello di Commissione, Stati membri, paesi colpiti, partner umanitari e squadre di protezione civile schierate in campo.
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La centrale sarà operativa 24 ore su 24 ed in grado di affrontare fino a tre emergenze simultanee in diversi fusi orari.
Potrà ricevere e analizzare appelli di aiuto dai paesi colpiti e servire come centro di coordinamento a livello di Commissione, Stati membri, paesi colpiti, partner umanitari e squadre di protezione civile schierate in campo.
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13 mag 2013
Milano: attivo il NUE 112
Da lunedì 13 maggio nel capoluogo lombardo il 112 non è più il numero dei Carabinieri ma il Numero Unico per l'Emergenza.
Come già sperimentato nella centrale di Varese a partire dal 2010, un operatore localizza il chiamante e lo trasferisce all'Ente di competenza, filtrando le chiamate improprie.
Leggi la notizia
Come già sperimentato nella centrale di Varese a partire dal 2010, un operatore localizza il chiamante e lo trasferisce all'Ente di competenza, filtrando le chiamate improprie.
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11 feb 2013
Gli operatori del turismo aderiscono alla campagna per il 112
La Commissione Europea e l'Associazione delle agenzie di viaggio e degli operatori turistici europei (ECTAA) chiedono a tour operator e agenzie di viaggio di promuovere il numero di emergenza 112 sui loro siti web, sui biglietti di viaggio e nelle destinazioni turistiche.
Comunicato
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Mozione al Governo per riformare il sistema di emergenza sanitaria
Il M5S ha presentato al Senato una mozione che impegna il Governo a riformare il sistema di emergenza sanitaria. La mozione, a prima firma M...
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Documento di sintesi Meet your MEP 18 ottobre 2017 Questo documento di sintesi è stato approvato dai partecipanti al "EENA members...
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