3 ago 2014

Medicalizzate senza medico?

Un articolo apparso su Valle Sabbia News contesta la presenza del "solo" infermiere sulle ambulanze di tipo avanzato.

Come Aniarti ribadisce:"Sempre più frequentemente il lavoro di emergenza sul terreno si basa su una minima stabilizzazione (certamente di centrata competenza infermieristica) e sull'individuazione di percorsi assistenziali ospedalieri idonei (come i percorsi di rivascolarizzazione cerebrale e coronarica, i centri hub e spoke, i percorsi per medullolesi, ecc.)".

E, ancora:"...tutto il mondo scientifico internazionale lavora su strumenti di standardizzazione dell’emergenza che prevedono una risposta molto strutturata, in quanto non è la situazione di emergenza il momento per riflettere, ma il tempo di intervenire, ed agli operatori di ogni professione viene fornito un ampio ventaglio di algoritmi decisionali chiusi dove la comunità scientifica si accorda sulla best practice e il professionista deve fare correttamente solo la valutazione della persona assistita, cosa che, vista l’evoluzione professionale degli ultimi trenta anni, l’infermiere è assolutamente in grado di fare".

Pertanto è assolutamente vero che l'assenza del medico in emergenza non inficia la prestazione sanitaria. In effetti non diminuirebbe la prestazione neanche l'assenza dell'infermiere, come dimostrano i sistemi sanitari nei quali le manovre d'emergenza vengono prestate dagli EMT, figure assolutamente sconosciute nella realtà italiana, ma assolutamente valide proprio in virtù del fatto che in emergenza non si pongono diagnosi: si valuta l'utente e si applicano algoritmi.

Purtroppo in Italia gli EMT sono sconosciuti, pertanto è indubbio che la figura professionale più adeguata a prestare assistenza in urgenza-emergenza è quella dell'infermiere.

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